Prospettive in dialogo
Prospettive in dialogo
Il modulo viene inteso in modo laboratoriale ed esperienziale. L’allievo viene guidato all’acquisizione di alcune modalità di pratiche personali e di gruppo, di dialogo con se stessi e con gli altri, attraverso la partecipazione a vere sessioni di pratica filosofica. Il presupposto è che si possa promuovere la postura e lo stile del filosofo praticante solo partecipando personalmente, frequentando attivamente e mettendosi in gioco. Vengono richieste anche letture e approfondimenti teorici, ma non in presenza, bensì come compiti da svolgere autonomamente al di fuori degli incontri. Le pratiche filosofiche sono d’altronde un movimento che riprende un modo antico di intendere la filosofia (nella cultura occidentale): non solo come attività teoretica o accademica o come disciplina scolastica legata, nella modernità, alla storia del pensiero filosofico, ma come modo di vivere, come via di consapevolezza e di cura-di sé e della comunità della quale l’individuo è parte. Le tre le fasi in cui il modulo si articola: a. il primo anno è indirizzato esclusivamente alla cura di sé, vale a dire a un’analisi biografica e dei nodi cruciali che caratterizzano la propria esistenza, al fine di prenderne coscienza, elaborarli e assumersi la responsabilità della relazione anzitutto con se stessi. b. Il secondo anno è dedicato alla cura della relazione con l’altro, a un esercizio, tenace e assiduo, per accostarsi, con lealtà, a questioni poste in campo da altri, riconoscendo e sospendendo i propri inevitabili pregiudizi e l’atteggiamento giudicante e assumendosene anche in questo caso la responsabilità. È questa la postura – depurata quanto possibile dalle proprie credenze e dalle aspettative legate alla propria visione del mondo – che può aprire all’incontro e all’accoglienza, invitando l’altro a guardare da punti di vista molteplici i propri motivi esistenziali, sentiti come tortuosi o involuti e a lasciarli fluire. c. Il terzo anno è infine dedicato all’analisi di alcuni contesti comunitari e collettivi nei quali sperimentare l’opera del filosofo e scoprirne il senso. I territori nei quali è stata saggiata finora la possibilità e l’efficacia delle pratiche filosofiche e della consulenza filosofica sono contesti talora estremi come ospedali o carceri, ma anche scuole, centri anziani, aziende, associazioni culturali.
